Asilo Qaraqosh Alberto Folli, una realtà

Non si può che ringraziare.

Ringraziare tutte le  persone che con le loro donazioni hanno reso possibile il progetto, ringraziare i volontari che a Qaraqosh come qui si sono prodigati per l’asilo. Ringraziare tutti quelli che si sono affidati a noi per il banchetto nuziale, per la cena aziendale o per celebrare una ricorrenza; GRAZIE!

L’asilo è una realtà, i bambini tornano con le loro famiglie a Qaraqosh e la vita lentamente  rifiorisce sulla piana di Ninive.

Di seguito dal sito AVSI (www.avsi.org) qualche indicazione sulla campagna tende

Un asilo per sostenere i bambini e le famiglie che rientrano – dopo anni di vita da sfollati a Erbil – nel loro villaggio finalmente liberato da Isis. Un progetto della Campagna Tende che quest’anno sarà caratterizzata dalla parola “casa”, esplorata nel suo significato concreto e simbolico. Concreto come gli edifici che vanno ricostruiti là dove le milizie del terrore hanno incendiato o saccheggiato tutto; simbolico come richiamo al bisogno di cura proprio di ogni uomo e donna.

La storia.

Ha 38 anni Amir e un gran sorriso. Anche se la sua casa è stata saccheggiata e bruciata a Qaraqosh. Anche se il lavoro, per lui che è fabbro, è ancora poco. Ha la fiducia di chi ha visto finire il peggio, la voglia di ricominciare. Partendo dai suoi cinque bambini. Shahad ha cinque anni e andava all’asilo di Ozal City, a Erbil. “Le piaceva molto, ma prima che a lei piaceva a me”, racconta Amir, “ho visto in lei un grande cambiamento, ha imparato a scrivere e a cantare gli inni, le hanno insegnato tantissime cose”. Mentre parla, sulle sue gambe si arrampica l’ultima arrivata in famiglia. Elis, 3 anni.”Sarebbe un onore se fosse la prima iscritta del nuovo asilo”. Per lei, e per tutte le bambine e i bambini come lei, è importante che l’asilo di Ozal City, prossimo alla chiusura visto che tutte le famiglie stanno rientrando, apra ora a Qaraqosh.