Cultura – Gusto – Tradizione

Tutto è iniziato dopo lo tsunami, nel dicembre del 2004“, dice Massimo.

“Ma no, cosa dici”, lo interrompe Alberto: “Tutto è iniziato molto tempo prima, a Barna, nel ‘74“.
A parlare sono alcuni amici di Lentate, un centro della Brianza – non lontano da Desio – che hanno dato vita all’Associazione Avsignam, la tenda permanente che dal dicembre 2004 sostiene il lavoro di Avsi.

Nella vita fanno tutt’altro (il medico, l’insegnante, l’assicuratore, il falegname, l’impiegato, il dirigente industriale, la mamma, la nonna …).

Per 25 anni hanno condiviso i giorni dell’ultimo dell’anno a Barna, sulle Prealpi Comasche, dove invitavano qualche nuovo amico incontrato durante l’anno per godere della bellezza dello stare insieme.

A Barna si sono appassionati al far da mangiare bene.

Gnam è l’onomatopea del mangiare con soddisfazione: «Il nostro non è catering, ma alta cucina», è uno degli slogan preferiti dei protagonisti di Avsignam.
A causa dell’inagibilità della casa di Barna era stata chiesta l’ospitalità nella palestra della scuola Frassati di Seveso per il cenone di capodanno.
Ma dopo il 26 dicembre del 2004, Avsi lancia la tenda straordinaria per le popolazioni colpite dallo tsunami.

“Quelli morivano di fame, travolti dalle acque dell’Oceano, e noi a mangiare le lenticchie come se niente fosse? E allora – aggiunge Maurizio – allora anche San Silvestro è per Avsi.

Il cenone di capodanno si fa Tenda di Natale ed il ricavato va ad Avsi per lo tsunami”.

Così, la sovrabbondanza di vita che genera la carità, unita al gusto per la bellezza, per le cose fatte al meglio perché ogni dettaglio vale, si fa cenone da alta cucina: paté di fegatini con mousse di pere decana; carnaroli mantecato al taleggio della Valsassina; bocconcini di vitello alla crema di porcini; panettone di mezzanotte con la crema di mascarpone…

E da allora le cose si sono fatte grandi: gli ottantasette anni di nonna Noemi in villa, una cena per tutta la comunità di Giussano, una per la Cooperativa Diva di Calcinate (Bergamo), la cena per sostenere la loro scuola Frassati, la partecipazione alla festa patronale di Seveso, una serata latino-americana cui hanno invitato 200 persone che hanno fatto cenare e ballare sotto un tendone da circo.

E poi il passaparola corre tra amici e i servizi ai matrimoni non si contano più.

Ora Avsignam gestisce una quarantina di eventi all’anno e il suo contributo ad Avsi è significativo.

Qual è il “sugo della storia”, al di là del generoso e utile contributo ad Avsi?

La continua scoperta che quel dono di sé commosso che è la carità non è legato solo a certe attività, ma è una dimensione dell’io che dà ragione ad ogni gesto umano e fa scoprire la prospettiva profonda e misteriosa anche del mangiar bene, dello stare insieme, dell’essere lieti, del festeggiare.

È quel “di più” che si trova in un gesto umano, anche piccolissimo.
E lo spazio dato perché questo “di più” possa emergere dalle singole persone e la convinzione che ciò sia bene per tutti, è la ragione profonda della sussidiarietà.

Giorgio Vittadini, Presidente Fondazione per la Sussidiarietà | Articolo pubblicato sul numero 9 di Tracce di Ottobre 2009